Sesto Fiorentino
Il comune di Sesto (sextus ab urbe lapis), alla cui denominazione si aggiunse l’appellativo ‘Fiorentino’ nel 1869, si estende su una superficie di 49,03 kmq e dista 9 Km da Firenze. Sesto Fiorentino confina con i comuni di Calenzano, Vaglia, Fiesole, Firenze e Campi Bisenzio. Il territorio comunale si estende dalle pendici di monte Morello a nord alla piana fiorentina a sud. L’attuale assetto territoriale risale al 1928, quando Sesto cedette l’area di Castello al comune di Firenze, acquistando al contempo una parte della Piana precedentemente di pertinenza del soppresso comune di Brozzi.
Le frazioni sono Canonica, Carmignanello, Castiglione, Ceppeto, Cercina, Colonnata, Montorsoli, Montorsoli Stazione, Morello, Osmannoro, Querceto, Quinto Alto, Quinto Basso, San Silvestro a Ruffignano. Al 31 dicembre 2006, la popolazione di Sesto Fiorentino contava 47.429 abitanti, per una densità abitativa di 963,48 ab/kmq.
Con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’11 agosto 1952, lo stemma comunale è partito di rosso e d’azzurro al compasso (sesto) d’oro con le punte rivolte in basso, posto sulla partitura. Il gonfaone comunale è un drappo di colore bianco, ornato di ricami d’oro con al centro lo stemma comunale e l’iscrizione centrata in oro “Comune di Sesto Fiorentino”. La festa patronale cade l’11 novembre, giorno di San Martino, titolare della Pieve cittadina. Il Comune di Sesto Fiorentino è legato da patti di gemellaggio con le città di Stefanaconi (Vibo Valentia), Bagnolet (Francia), Mahbes (RASD – Repubblica Araba Saharawi Democratica) e Wieliczka (Polonia).
Dal punto di vista naturalistico, il territorio di Sesto Fiorentino è caratterizzato essenzialmente da due aspetti ben individuabili: la Piana, parte del più ampio contesto pianeggiante che in forma omogenea si estende da Firenze fino a Pistoia, e a nord le propaggini appenniniche che culminano nel complesso di Monte Morello.
Monte Morello
Lasciandosi alle spalle l’abitato in auto si percorre una strada, ardua in alcuni punti e con stretti tornanti, che in pochi chilometri attraverso fitti boschi misti (abete, quercia, cipresso, leccio, pino, ontano, faggio, carpino, ecc.) di percorso panoramico ci offre uno dietro l’altro scorci di notevole suggestione sulla sottostante Piana.
Per godere appieno il fascino della nostra collina è consigliabile percorrere a piedi, o in bike o a cavallo uno dei tanti sentieri ben segnalati e mantenuti dalla locale sezione del CAI.
La strada compie un lungo giro attraverso la valle del torrente Rimaggio, inerpicandosi per le “curve” di Morello fino al Borgo di Collina e quindi alla sede del Gruppo Gualdo, un’associazione che organizza attività turistiche, culturali e sportive.
Superato il Monte Acuto (m. 609 slm), incombente col suo fitto manto boscoso sul quartiere di Colonnata, si raggiunge Piazzale Leonardo da Vinci dove lo sguardo spazia da Santa Maria del Fiore in Firenze ai Colli del Montalbano e del Chianti a sud, a tutta la Piana fino a Pistoia e alle cime più alte dell’Appennino tosco-romagnolo spesso innevate.
Per raggiungere le altre cime del complesso occorre lasciare l’auto nell’ampio libero parcheggio alla Fonte dei Seppi, quota 610, e proseguire verso nord: si supereranno il Monte Rotondo (m. 708) e Poggio Casaccia (m. 921), si approderà alla cima più alta, Poggio all’Aia (m. 934).
Alle quote più basse la collina offre lo spettacolo di geometrici oliveti da cui i non molti produttori, grandi e piccoli, ricavano un pregiatissimo olio d’oliva la cui fama ha ormai superato i confini regionali e nazionali.
La Piana
Ben altro aspetto ha il paesaggio della Piana: in sintesi vediamo a monte del nastro autostradale – A1 E a11 – un succedersi ben definito di aree industriali con capannoni moderni ben allineati e campi agricoli coltivati a frumento e foraggio; qua e là le oasi naturalistiche dei laghi artificiali mantenute in perfetta efficienza dalle associazioni venatorie (i “lagaioli”).
Queste oasi sono oggetto di frequenti visite da parte di scolaresche e di appassionati di ornitologia poiché per la loro posizione (ultimo luogo di sosta dei migranti a sud dell’Appennino) presentano al visitatore uno spettacolo di rara bellezza con le oltre 150 specie, in parte stanziali, che si possono osservare nel corso dell’anno.
Il bel Cavaliere d’Italia è il più appariscente rappresentante di questa fauna, ma si ammirano anche anatre, gallinelle d’acqua, pittime, aironi, garzette, cormorani, falchi, albanelle, mestoloni, morette, martin pescatore, upupe, ghiandaie, rapaci notturni, anche ma rare aquile, cicogne, fenicotteri, cigni, ecc.
Accanto a impianti artigianali, industriali (Richard Ginori) e commerciali (per tutti il supermercato COOP più economico d’Italia e il centro commerciale IKEA), da alcuni lustri è operante nella Piana il Polo Scientifico dell’Università di Firenze con il Dipartimento di Chimica, il Centro di Risonanze Magnetiche, il Laboratorio Europeo di Spettroscopia (LENS), i Laboratori di Alta Pressione (LAP), il CNR, i centri di Fisica Nucleare, di Scienze Farmaceutiche, il Dipartimento di Ortoflorofrutticoltura, ecc.
La varietà, la qualità del lavoro e i risultati conseguiti da docenti, ricercatori e studenti conferiscono al Polo Scientifico di Sesto Fiorentino importanza assoluta non solo in ambito nazionale ed europeo, ma mondiale.