Villa Corsi Salviati

Villa Guicciardini Corsi Salviati si trova all’ingresso della città di Sesto Fiorentino, ed è una delle più belle ville nei dintorni di Firenze.

L’esistenza della villa è attestata già dall’inizio del XVI secolo. A metà del Seicento, fu modificata da Gherardo Silvani e fu creato il giardino all’italiana, comprensivo di una monumentale peschiera. Nel Settecento continuarono i lavori di trasformazione, fino a raggiungere l’aspetto attuale: anche le decorazioni barocche in facciata risalgono a questo periodo. Un complesso sistema di approvvigionamento forniva acqua a fontane e peschiera.

Nell’Ottocento, con l’avanzare del gusto romantico, il giardino subì altre trasformazioni tra cui l’introduzione di palme da parte del marchese Francesco Antonio Corsi Salviati. Infine all’inizio del Novecento il nuovo proprietario, conte Giulio Guicciardini Corsi Salviati, operò nuovi cambiamenti per riportare alla luce gli interventi barocchi e dare maggior risalto agli arredi lapidei. Negli anni ’60 il giardino fu tagliato in due, lasciando una parte di pertinenza della villa ed una parte, comprensiva di limonaia, divenne pubblica. Oggi il giardino della villa rappresenta un’importante testimonianza, in quanto contiene stratificazioni e trasformazioni stilistiche succedutesi in almeno trecento anni di storia.

Villa San Lorenzo

Villa San Lorenzo al Prato è uno degli edifici più vecchi di Sesto. Le sue origini risalgono al medioevo quando, grazie ad un sistema di torri e mura merlate, formava un vero e proprio castello (Castellare de Sexto). Il primo proprietario conosciuto (1379) è Jacopo di Ubaldino Fastelli, che poi, intorno al 1430, vendette l’immobile al nobile fiorentino Francesco Venturi. In questo periodo il vecchio castello fu trasformato in una residenza signorile con tanto di cortile tipicamente quattrocentesco. Nel 1645 la famiglia Venturi vendette la villa ad Orazio di Francesco di Simone Corsi, nobile fiorentino della casata dei Marchesi, che già possedevano a Sesto la villa oggi conosciuta coma Guicciardini Corsi Salviati.

Nel 1802 la Villa di San Lorenzo fu acquistata da Vincenzo Corsi detto “Brincino”, nome con cui ancora oggi, i sestesi più anziani conoscono la torre della villa. Espropriata dal Comune di Sesto, e ristrutturata alla fine degli anni ‘70, la villa accoglie oggi, nella sua parte nuova, la sede della scuola primaria San Lorenzo, mentre nella parte storica si trovano la sede del Centro Civico, la Scuola di Musica di Sesto Fiorentino, e l’Istituto Ernesto de Martino.

Accanto alla torre è situata la piccola Chiesa di San Lorenzo a Prato, le cui origini risalgono all’XI secolo. Davanti alla villa è presente un tabernacolo
conosciuto come quello “del Prato”, all’interno del quale si potevano un tempo ammirare affreschi di scuola botticelliana, oggi scomparsi.

Villa Paolina

Villa Paolina o Baldini-Dufour apparteneva anticamente alla famiglia Petruzzi (o Petrucci); nel 1553 venne ceduta ad Antonio Torrigiani, che possedeva anche altre ville nella zona. Nel 1659 fu acquistata da Benedetto Dragomanni, e nel 1825 divenne di proprietà del Principe Camillo Borghese, che la fece ristrutturare in onore di sua moglie Paolina Bonaparte, sorella minore dell’imperatore francese Napoleone.

Oggi si presenta come una delle più interessanti ville in stile compiutamente neoclassico. I lavori di ammodernamento ebbero luogo tra il 1826 e il 1831 su progetto di Antonio Carcopino e decorazioni di Giuseppe Bezzuoli e Francesco Pozzi, mentre le statue e i bassorilievi allegorici della facciata furono scolpiti da Aristodemo Costoli. Attorno alla villa fu realizzato un vasto parco romantico all’inglese, secondo la moda dell’epoca, corredato anche da un giardino alla francese, con parterre, aiuole fiorite e conche con piante di agrumi. Tra le essenze arboree del parco ci sono cipressi, lecci e castagni.

Il terreno boscoso sul retro si trovava tagliato dalla strada di Castello, e notevolmente rialzato, per cui venne ideato un passaggio a “cavalcavia” con una passerella in ferro, sospesa con un sistema di cavi. La passerella unisce ancora oggi il bosco con il primo piano del retro dell’edificio. In questa parte si trovano una grotta artificiale, con concrezioni spugnose, un anfiteatro ed alcune statue in pietra serena.

Villa Ginori

La villa risale al XIV secolo, in proprietà della potente famiglia dei Della Tosa. Nel 1525 passò poi nelle proprietà Ginori, e fu ampliata sino a raggiungere le dimensioni odierne a partire dai primi del Seicento. Il fronte posteriore della villa è rivolto al pendio collinare, che è coperto di un bosco attraversato da strade e sentieri carrozzabili, e tagliato, in senso verticale, dal viottolone Ginori. Risalente al periodo seicentesco, il viottolone sale lungo la collina raggiungendo la cima del Monte Acuto.

Villa Gerini

Villa Gerini (o Villa di Colonnata, come era chiamata fino a circa il 1860) si trova nella località di Colonnata a Sesto Fiorentino. Risulta documentata come residenza extraurbana fin dal XIV secolo, quando ne era proprietaria la famiglia fiorentina dei Cappelli. Precedentemente il luogo portava probabilmente il nome di ‘Corte’, toponimo di chiara origine longobarda, ed è quindi presumibile che sul posto si trovasse un insediamento longobardo. La più recente denominazione di ‘Colonnata’ avrebbe invece la sua origine nei resti dell’acquedotto romano che, dalla località de La Chiusa a Calenzano, raggiungeva il centro di Firenze: il percorso dell’acquedotto era in parte sotterraneo, ma dopo il torrente Rimaggio, in vicinanza della villa, usciva parzialmente in superficie, proseguendo sopra delle arcate, da cui il toponimo “colonnata”.

È del 1339 la traccia scritta più antica di questa proprietà, quando Barone Cappelli acquistò il pezzo di terra dove fu poi edificata la Villa di Colonnata. La famiglia Cappelli era un’importante famiglia fiorentina, e il figlio di Barone, Filippo Cappelli, fu gonfaloniere e ambasciatore presso il re di Francia. La villa rimase a lungo di proprietà Cappelli, passando attraverso varie generazioni, fino al 1656, quando fu venduta al cavalier Ferrante Capponi per la cifra di 3000 scudi. La somma, considerevole per l’epoca, fa pensare che la villa fosse di notevoli dimensioni già a quel tempo. Ferrante Capponi ordinò poi grandi lavori di ristrutturazione del complesso della villa, con molti lavori di ampliamento e decorativi. Nel parco vennero realizzate una serie di fontane che si possono ancora oggi ammirare, mentre sono di quel periodo gli affreschi della galleria realizzata dall’Alboresi.

Giovan Francesco e Orlando Del Benino, con la morte del patrigno Ferrante Capponi nel 1688, ereditarono tutti i suoi beni, compresa la proprietà di Colonnata. Si tramanda che al marchese Ferdinando del Benino vennero consegnate le monete d’oro ritrovate nel parco della villa dal giardiniere Francesco Zoppi, fatto che ispirò il Collodi, Carlo Lorenzini autore del libro Pinocchio, ad ambientarvi uno degli episodi più famosi, quello del Campo dei Miracoli di Pinocchio. Ferdinando morì nel 1860, e non avendo figli lasciò erede universale il cugino marchese Carlo Gerini.

La villa ed il suo parco sono stati oggetto di continue e rielaborazioni lungo l’arco dei secoli; il loro aspetto attuale deriva in gran parte dagli interventi condotti dalla famiglia Gerini. Oggi il parco è composto da un boschetto di lecci tagliato da vialetti, da un parterre a prato con ornamenti e vasche in pietra, e da un lago artificiale nel mezzo del quale affiorano due isolotti che ospitano un padiglione destinato a sala da tè. In passato il parco era arricchito da una serie di piante rare che il tempo ha fatto sparire; resistono in ottime condizioni un secolare Tasso, un Cedro del Nepal, e altre piante interessanti.

Villa Buondelmonti

La sede della Biblioteca Ernesto Ragionieri di Sesto Fiorentino si trova al numero 4 di piazza della Biblioteca in località Doccia all’interno di Villa Buondelmonti, edificio nel quale il Marchese Carlo Ginori nel 1737 fondò la storica Manifattura di porcellane di DocciaGià dai primi anni la qualità della produzione della manifattura attirò illustri visitatori di passaggio a Firenze, e nella Villa di Doccia si avviarono lavori per la creazione di spazi di rappresentanza. Il salone della villa fu affrescato nel 1754 da Vincenzo Meucci, con scene allegoriche dipinte nelle lunette che raffiguravano le varie fasi della fabbricazione della porcellana.

Nel 1864 all’interno della manifattura fu poi inaugurato il museo di Doccia, dove erano esposte le produzioni antiche e moderne. Nel 1893, quando il processo di industrializzazione era ormai ad uno stadio avanzato, Doccia produceva circa quattro milioni di pezzi l’anno; dopo la fusione nel 1896 con la milanese Richard e la nascita di una nuova identità, la Richard-Ginori, l’espansione industriale venne ancora accentuata. Nel 1958 lo storico stabilimento di Doccia, ormai inadeguato alle esigenze produttive e logistiche in continua evoluzione, venne abbandonato a favore del vicino impianto di Sesto Fiorentino, inaugurato nel 1950. Nel 1965 anche il museo, lasciata la sede di Doccia, inaugurò una nuova sede adiacente allo stabilimento, e infine, nel 2010, a Villa Buondelmonti è stata inaugurata la nuova sede della Biblioteca Ernesto Ragionieri.

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